Uno dei fenomeni più rilevanti nell’opaco orizzonte politico dell’Europa contemporanea è la comparsa di una nuova schiatta di partiti sulla destra dell’arco politico: alcuni sorti ex novo (i progressisti scandinavi, il Vlaams Blok, la Lega, il Bnp e l’Ukip in Gran Bretagna, i Republikaner in Germania), altri frutto del restyling di partiti vecchi (l’Udc svizzera, il Front National, i Liberali austriaci, Alleanza nazionale). Di norma, per identificare questi partiti si è riesumata una formula discutibile e incerta, come quella del populismo. Questo libro preferisce utilizzare un’altra etichetta: quella di Nuove destre. Ma in che cosa queste differiscono dalle destre estreme tradizionali? Senza dubbio esse parrebbero rispettare le forme della democrazia rappresentativa. Al contempo, tuttavia, da una antipolitica, dall’altra professano un malfido e ambiguo «fondamentalismo democratico», che, inneggiando al popolo sovrano, punta ad abusare del principio di maggioranza. La seconda parte del libro si sofferma sulle ragioni di un fenomeno radicato non tanto tra i ceti popolari bensì nell’elettorato moderato. Se la diagnosi più frequente imputa la comparsa e il successo delle Nuove destre al disagio suscitato dalla globalizzazione, dal postfordismo, dai cambiamenti che stanno sconvolgendo le società europee, il libro viceversa argomenta che esse sono soprattutto figlie dei maltrattamenti cui è stata sottoposta la democrazia, formale e sostanziale, da parte delle classi dirigenti democratiche nell’ultimo quarto di secolo.
Rinnegando i suoi trascorsi, la politica è tornata ad assoggettarsi all’economia, mentre la democrazia ha abbandonato al loro destino il demos e in particolare gli strati popolari.
Le nuove destre hanno approfittato di questo abbandono. Insomma: come il morbo della mucca pazza, sono il frutto di un abuso. Stavolta l'abuso della democrazia, che ha provocato un discreto guaio. Rimediabile solo a condizione che se ne assuma piena consapevolezza e ci s'impegni davvero a restaurare la democrazia, la quale oggi corre il rischio di ridursi a un privilegio per pochi.