di | 23.04.2015

“Quelle mani s’affondavano nella creta che plasmavano, con dita ferme ma sensibilissime, trattavano l’argilla come le mani di un amante trattano la donna amata che gli s’abbandona: innamorate, piene di un sentimento delicato e vibrante, bramose, senza tuttavia far distinzione fra il prendere e il dare, cupide e pie al tempo stesso, e sicure, magistrali, […]


“Quelle mani s’affondavano nella creta che plasmavano, con dita ferme ma sensibilissime, trattavano l’argilla come le mani di un amante trattano la donna amata che gli s’abbandona: innamorate, piene di un sentimento delicato e vibrante, bramose, senza tuttavia far distinzione fra il prendere e il dare, cupide e pie al tempo stesso, e sicure, magistrali, come per antichissima e profonda esperienza.” (Hermann Hesse, Narciso e Boccadoro)